Quando la democrazia tradisce il suo popolo.
Tutti noi Europei abbiamo pensato che la Democrazia fosse la forma di Stato e di Governo più idonea a rappresentare i costrutti della nostra civiltà con i suoi progressi e le sue conquiste sociali. Oggi dobbiamo ripensare, riconsiderare e rivalutare la Democrazia come fattore disgregativo di quella stessa civiltà che l’ha istituita. Il concetto di equità, per esempio, con i suoi sussidi di comodo che disincentivano ogni emancipazione. Il pretesto della redistribuzione della ricchezza che giustifica la predazione fiscale. La sostituzione della popolazione, nel nome di un preteso arricchimento culturale, apportato da popolazioni primitive. Il mito della mobilità dei capitali che avrebbe creato prosperità diffusa e che invece favorisce soltanto gli obiettivi di profitto di pochi plutocrati senza scrupoli. Ogni principio democratico è stato sovvertito in modo tale da generare dei paradossi circolari che realizzano l’esatto contrario di quello che avrebbe dovuto nelle intenzioni originali. “Democrazia Moderata”, in questa degenerazione qualitativa e quantitativa dei principi democratici, può offrire dei contributi significativi per il superamento definitivo della crisi della democrazia contemporanea: ecco come…








